Luigi Pirandello ha scritto che il fatto è come un sacco vuoto da riempire con l'antefatto. Siamo il risultato di ciò che è l'antefatto dei nostri genitori. Poi la vita ci porta a contatto di tante altre persone, anche loro con il loro antefatto. Il condizionamento cui siamo tutti sottoposti è l'origine delle scelte, non sempre decise liberamente. Il massimo del lusso che abbiamo, o ci lasciano, è la mediazione. Il risultato non sempre ci soddisfa ma vi dobbiamo convivere. Guai a chi combatte con sé stesso, comunque vada perde sempre. Il protagonista, la cui vita è stata condizionata sin dal concepimento, negli anni a seguire, si ritrova a prendere, o subire, decisioni condizionate da altri e/o dal loro comportamento. Il disagio perenne, dentro e attorno a sé, lo segue sino al giorno del funerale della madre, quando vede una lapide commemorativa, a quel punto scopre di non avere più legami ed è libero di parlare, agire. Ora ha ciò che nella vita non ha mai avuto prima, una missione da compiere. La meta è il suo benessere interiore. Questo romanzo è solo parzialmente autobiografico, come nel gioco, dove si devono unire puntini con delle linee, anch'io, collegando punti fermi della mia memoria, ho ricostruito la trama. Giancarlo Agostinelli.
PUNCHING BALL (Italian Edition)
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