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Quartetto (1883), scritto nell’81 e stampato due anni più tardi, chiude il decennio della prima stagione di Oriani narratore. Quattro racconti, preceduti da un veloce panorama della letteratura italiana di quegli anni, Diapason, che provocò una stroncatura memorabile di Scarfoglio, sul «Capitan Fracassa». Comunque sia, il panorama di Oriani contiene giudizi non superficiali, come quello su Verga (a pochi mesi dalla pubblicazione de I Malavoglia); e spunti precisi, ad esempio sulla poesia. I racconti (Violino, Viola, Violoncello, Contrabbasso) sono uniti dal proposito dell’autore di mostrare i caratteri e i limiti della musica. Per Oriani la musica esprime l’ineffabile, l’infinito, ciò che è al di là di ogni espressione materiale e appunto per questo non può interpretare alcuna idea, e specialmente il dramma. Di qui la critica a tutto il melodramma ottocentesco e all’opera di Wagner.
"Fondazione Casa di Oriani"
Quartetto (1883), scritto nell’81 e stampato due anni più tardi, chiude il decennio della prima stagione di Oriani narratore. Quattro racconti, preceduti da un veloce panorama della letteratura italiana di quegli anni, Diapason, che provocò una stroncatura memorabile di Scarfoglio, sul «Capitan Fracassa». Comunque sia, il panorama di Oriani contiene giudizi non superficiali, come quello su Verga (a pochi mesi dalla pubblicazione de I Malavoglia); e spunti precisi, ad esempio sulla poesia. I racconti (Violino, Viola, Violoncello, Contrabbasso) sono uniti dal proposito dell’autore di mostrare i caratteri e i limiti della musica. Per Oriani la musica esprime l’ineffabile, l’infinito, ciò che è al di là di ogni espressione materiale e appunto per questo non può interpretare alcuna idea, e specialmente il dramma. Di qui la critica a tutto il melodramma ottocentesco e all’opera di Wagner.
"Fondazione Casa di Oriani"