In un teatro di provincia siamo alla vigilia della Prima di una rappresentazione teatrale avente ad oggetto le vicende terrene di un uomo chiamato Cristo. Il regista, un innovatore teatrale chiamato Quiensau, a causa delle sue idee rivoluzionarie dei canoni classici del teatro di prosa, è amato da alcuni ma detestato da altri. In particolare egli ha raccomandato che ciascuno degli attori conduca le prove separatamente dagli altri, per poi pervenire ad una sintesi finale. Per un errore della direzione alcuni attori non vengono avvisati che la data della Prima è stata anticipata. A causa di questo equivoco alcuni attori si recano a teatro per fare le prove mentre in sala il pubblico ha già preso posto ed attende che si levi il sipario. Ma lo spettacolo deve per forza rappresentarsi. Attraverso una serie di escamotages teatrali il dramma andrà comunque in scena, anche se le parti assegnate dal regista si accavalleranno in una serie di drammatiche improvvisazioni. Sullo sfondo si scontreranno due concezioni opposte della rappresentazione teatrale: quella classica, di stampo realistico si oppone a quella sperimentale che privilegia la simbologia. Ma per una volta la rappresentazione classica dell'ottocento e lo sperimentalismo del novecento dovranno per forza convivere sulla scena.
Sandali nella polvere Teatrocronaca in venti scene da Gerusalemme e dintorni (Italian Edition)
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