Raul Priori, detto il Tenebroso, è un giovane filosofo-filantropo che si nutre di classici greci e latini, dei filosofi che nei loro monologhi disquisivano sulle teorie dell’universo. Due donne regolano il suo sistema d’amore: Ludovica e Paola, la sua prediletta. Accade che una notte sogna una vita parallela in cui le due giovani incontrano un destino amaro e parallelo: Paola si ammala di SLA e Ludovica si lascia morire di inedia. Il Tenebroso, in realtà un giovane timido e dolcissimo, narra il sogno in un libro, con dovizia di particolari e riflessioni sul tema dell’amore, della morte e dell’abbandono.
Enzo Di Gregorio adotta una sorta di flusso di coscienza per riversare su carta i demoni e le meraviglie di un mondo bizzarro e sincronico. E quando il Lettore, direttamente chiamato in causa nel corso della narrazione, si convince di avere compreso il dramma esistenziale di Raul e parteggia con lui contro medici meschini, avvocati cinici e destino avverso ecco che si accorge di essere stato incantato da un uso sapiente ed elegante delle parole.
Una storia in cui il tutto e il suo contrario sono sostenuti da una medesima dialettica, da una medesima dichiarazione di intenti. Labile è il confine tra sogno e realtà. E un testamento spirituale può dare inizio alla storia piuttosto che determinarne la conclusione. Perché per usare le parole di Arthur Rimbaud Sappiamo donare ogni giorno tutta intera la nostra vita.
Enzo Di Gregorio adotta una sorta di flusso di coscienza per riversare su carta i demoni e le meraviglie di un mondo bizzarro e sincronico. E quando il Lettore, direttamente chiamato in causa nel corso della narrazione, si convince di avere compreso il dramma esistenziale di Raul e parteggia con lui contro medici meschini, avvocati cinici e destino avverso ecco che si accorge di essere stato incantato da un uso sapiente ed elegante delle parole.
Una storia in cui il tutto e il suo contrario sono sostenuti da una medesima dialettica, da una medesima dichiarazione di intenti. Labile è il confine tra sogno e realtà. E un testamento spirituale può dare inizio alla storia piuttosto che determinarne la conclusione. Perché per usare le parole di Arthur Rimbaud Sappiamo donare ogni giorno tutta intera la nostra vita.