Essere singol.
Non single, proprio singol.
Appartenere a quella generazione che l’inglese lo mastica un po’ così.
La generazione di chi è singol non per scelta ma per eccessivo romanticismo.
Volere incontrare la donna dei sogni e nel frattempo frequentare corsi: apnea, massaggio ayurvedico, salsa portoricana, apicoltura…
Il protagonista, tiene così impegnata la sua vita fatta di un lavoro da tecnico informatico, una casa nei vicoli di Genova e i suoi libri. Tanti, tantissimi libri, la maggior parte dei quali ancora intonsi.
A movimentare un po’ le cose arriverà Laura, vicina di casa ansiosa per un marito non proprio limpido. Laura convincerà Pietro a darle una mano, nel tentativo di scoprire il segreto del consorte. Un’amante? Un’attività illecita? Pietro darà così il via a una vera e propria indagine e si troverà coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui. “Singol” ha il sapore di un giallo senza toni cupi. Umorismo e leggerezza accompagnano il lettore in una storia che è anche denuncia di un certo “sistema Italia”, dove la meritocrazia sul lavoro è un concetto inesistente e gli affari si fanno a suon di favori e serate da casino. “(con e senza accento)”
Non single, proprio singol.
Appartenere a quella generazione che l’inglese lo mastica un po’ così.
La generazione di chi è singol non per scelta ma per eccessivo romanticismo.
Volere incontrare la donna dei sogni e nel frattempo frequentare corsi: apnea, massaggio ayurvedico, salsa portoricana, apicoltura…
Il protagonista, tiene così impegnata la sua vita fatta di un lavoro da tecnico informatico, una casa nei vicoli di Genova e i suoi libri. Tanti, tantissimi libri, la maggior parte dei quali ancora intonsi.
A movimentare un po’ le cose arriverà Laura, vicina di casa ansiosa per un marito non proprio limpido. Laura convincerà Pietro a darle una mano, nel tentativo di scoprire il segreto del consorte. Un’amante? Un’attività illecita? Pietro darà così il via a una vera e propria indagine e si troverà coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui. “Singol” ha il sapore di un giallo senza toni cupi. Umorismo e leggerezza accompagnano il lettore in una storia che è anche denuncia di un certo “sistema Italia”, dove la meritocrazia sul lavoro è un concetto inesistente e gli affari si fanno a suon di favori e serate da casino. “(con e senza accento)”