L’età contemporanea è caratterizzata da una marcata difficoltà nel tollerare la frustrazione. Ci troviamo a fare i conti con una società “analgesica” in cui esiste un medicamento per ogni male e in cui ci rifugiamo alle prime avvisaglie di dolore. Facciamo fatica ad accettare ciò che non ci piace, ciò che mette in discussione la nostra autostima e ci impedisce una piena realizzazione personale. Questo è tanto più vero nell’ambito delle relazioni interpersonali dove la competizione si fa sempre più accesa e la sconfitta, non solo è difficile da accettare, ma molto spesso non è neppure contemplata. Sono la frustrazione, l’incapacità di tollerare e superare gli abbandoni che possono determinare quel ventaglio di comportamenti che definiamo violenze psicologiche. Lo stalking è una forma di violenza psicologica, una modalità relazionale disfunzionale in cui la privazione della libertà della vittima e la paura in lei ingenerata sono gli elementi caratterizzanti il rapporto con lo stalker. Il presente lavoro si propone di approfondire il fenomeno su di un piano prettamente psicopatologico, indagando le strutture di personalità sottostanti agli autori e alle vittime di persecuzioni e analizzando le dinamiche relazionali che intercorrono tra i protagonisti. Ampio spazio viene dato anche allo studio delle normative vigenti in materia di stalking e agli strumenti di cura e di recupero destinati a stalker e vittima.
Stlaking e psicopatologia (Italian Edition)
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