Sulle tracce di un Dio che non so darti è quel Dio, come si canta nel Salmo 70,20, che fa vedere la sua via, sul mare, ma i suoi sentieri sulle acque, le sue orme, continuano a rimanere invisibili. O con il Profeta Isaia 46,16 che scrive: “Sulle palme delle mie mani ti ho disegnato”. Siamo così vicini a Dio, da non poter disperare, perché siamo sulle sue stesse mani e sulle sue palme risiede tutta la nostra vita. E così, attraversiamo insieme il deserto, luogo biblico per eccellenza dell’incontro con Dio e della tentazione, per non smettere di crescere nell’amore. Un percorso non sempre facile, un libro che a volte potrà apparire difficile, ma spero utile per il continuare a crescere nel proprio cammino di fede.
Sulle tracce di un Dio che non so darti
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