Il racconto, per quanto frutto di fantasia, mi ha riportato alla mente l’atmosfera euforica che negli anni Sessanta pervadeva la gioventù nel cosiddetto ‘Mondo occidentale’ e che si alimentava di miti e di idoli al massimo grado rappresentati dalla band inglese dei Beatles.
La vicenda, inserita in una cornice di dati reali e oggettivi, non manca di spunti vagamente ironici; lo stile, rapido e fluente, favorisce una lettura tutta d’un fiato per un avvincente susseguirsi di colpi di scena che portano a un’inattesa e sconcertante conferma di una leggenda metropolitana diffusa all’epoca nel mondo dei fans della band inglese.
Mi auguro che l’Autore, dopo questo primo riuscito esperimento di scrittura, voglia cimentarsi in nuovi lavori, magari spiegandoci altri ‘misteri’ del fantastico mondo della musica.
Buona lettura e… attendiamo altri racconti!
Marchioni Gianpietro
La vicenda, inserita in una cornice di dati reali e oggettivi, non manca di spunti vagamente ironici; lo stile, rapido e fluente, favorisce una lettura tutta d’un fiato per un avvincente susseguirsi di colpi di scena che portano a un’inattesa e sconcertante conferma di una leggenda metropolitana diffusa all’epoca nel mondo dei fans della band inglese.
Mi auguro che l’Autore, dopo questo primo riuscito esperimento di scrittura, voglia cimentarsi in nuovi lavori, magari spiegandoci altri ‘misteri’ del fantastico mondo della musica.
Buona lettura e… attendiamo altri racconti!
Marchioni Gianpietro