Emma ha quindici anni e una vita di eccessi.
Le sue giornate e quelle dei suoi coetanei sono scandite dai ritmi di una città come Milano, dove essere adolescenti significa cercare lo sballo sempre e a qualunque costo. La cocaina è zucchero a velo, le pasticche te le procura il compagno di banco, e una semplice uscita tra amici non è più in grado di soddisfare il bisogno di estasi e di sentirsi vivi che solo la droga sembra poter dare.
È in questo mondo che Emma, senza una madre e con un padre distrutto dal dolore, prova ad andare avanti, cercando di ritagliarsi un ruolo in una società accecata dall’importanza dell’apparire. Sarà una serata in discoteca con le persone sbagliate ad aprirle gli occhi, facendole trovare una guida in chi pensava di aver perso per sempre: sua madre Sara. Quest’ultima infatti prima di morire aveva lasciato un diario per Emma, un modo per consigliarla qualora non avesse potuto far parte della sua vita.
Le sue giornate e quelle dei suoi coetanei sono scandite dai ritmi di una città come Milano, dove essere adolescenti significa cercare lo sballo sempre e a qualunque costo. La cocaina è zucchero a velo, le pasticche te le procura il compagno di banco, e una semplice uscita tra amici non è più in grado di soddisfare il bisogno di estasi e di sentirsi vivi che solo la droga sembra poter dare.
È in questo mondo che Emma, senza una madre e con un padre distrutto dal dolore, prova ad andare avanti, cercando di ritagliarsi un ruolo in una società accecata dall’importanza dell’apparire. Sarà una serata in discoteca con le persone sbagliate ad aprirle gli occhi, facendole trovare una guida in chi pensava di aver perso per sempre: sua madre Sara. Quest’ultima infatti prima di morire aveva lasciato un diario per Emma, un modo per consigliarla qualora non avesse potuto far parte della sua vita.