Perché un richiamo al Samurai? È un riferimento simbolico, è un riferimento alla imperturbabilità della loro mente. Nell’ “impertubabilità” della mente c’è posto per la benevolenza, per la pietà filiale e religiosa per cui, secondo un antico detto si dice che “l’eroe è forte come una montagna, lieve come la brezza”. Questa qualificazione interiore di limpida, inalterabile mente è comune al guerriero ed al contemplante. La disciplina ascetica alla quale i samurai si sottoponevano evidenzia che nella Via del Guerriero è data la preminenza gerarchica alla contemplazione dalla quale l’azione discende.
Questo non è un manuale di auto-aiuto se non nella misura in cui ti può aiutare a capire di più su come funzioni e sul fatto che hai la possibilità di cambiare qualcosa di te, forse non tutto, se lo ritieni opportuno. Il processo di cambiamento verso l’eccellenza personale ti vedrà protagonista ma ha necessità di essere supportato da professionisti del cambiamento.
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