Il cadavere di un collezionista indiano viene ritrovato nel suo sontuoso palazzo sul Canal Grande, a Venezia. La testa è recisa ed è stata sottratta dall’assassino, al suo posto una lettera S è stata verniciata col sangue della vittima. Attorno al corpo è disposto un bailamme di statuette di divinità orientali, come stessero osservando la morte di un peccatore.
Qual è lo scopo dell’assurda messinscena? Potrebbe trattarsi di un rito “satanico” di matrice orientale?
Nonostante la ricchezza ostentata, nulla è stato rubato dall’abitazione, tranne un’opera moderna tra pittura e scultura, di poco prestigio ma dai connotati misteriosi. E se fosse proprio quella il movente? Ma, in tal caso, perché non rubarla e basta?
Purtroppo il ricco indiano non sarà l’unico a perdere la testa.
“Vernice e sangue” spazia tra religione e arte contemporanea, tra personaggi esagerati e situazioni grottesche. È un avvincente thriller che ha il suo fulcro nella Biennale di Venezia, uno dei più rinomati palcoscenici mondiali per le nuove tendenze artistiche. È altresì una riflessione sulle seguenti domande di difficile definizione: quando un’opera può definirsi effettivamente d’arte? Fin dove può spingersi un artista nella ricerca dell’originalità del proprio lavoro?
Pagina dell’autore: www.facebook.com/alecasa77
Qual è lo scopo dell’assurda messinscena? Potrebbe trattarsi di un rito “satanico” di matrice orientale?
Nonostante la ricchezza ostentata, nulla è stato rubato dall’abitazione, tranne un’opera moderna tra pittura e scultura, di poco prestigio ma dai connotati misteriosi. E se fosse proprio quella il movente? Ma, in tal caso, perché non rubarla e basta?
Purtroppo il ricco indiano non sarà l’unico a perdere la testa.
“Vernice e sangue” spazia tra religione e arte contemporanea, tra personaggi esagerati e situazioni grottesche. È un avvincente thriller che ha il suo fulcro nella Biennale di Venezia, uno dei più rinomati palcoscenici mondiali per le nuove tendenze artistiche. È altresì una riflessione sulle seguenti domande di difficile definizione: quando un’opera può definirsi effettivamente d’arte? Fin dove può spingersi un artista nella ricerca dell’originalità del proprio lavoro?
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