Fabrizio Baraldi è un giornalista. Viene assunto dalla società di un noto personaggio televisivo per raccogliere materiale sulla vita del leader del Fronte Nazionalista del Triveneto, Luciano Zerman, morto in un incidente stradale. Lo scopo della ricerca è una biografia commissionata da un editore che ha stretti legami con il Governo. Baraldi parte per il Veneto e inizia a ricostruire la vita di Zerman, cominciando dal materiale conservato nella sede centrale del partito, a Belluno. Ma un biglietto ritrovato per caso imprime alla sua ricerca una svolta inattesa. E molto pericolosa. C’è qualcosa di poco chiaro nell’incidente in cui Zerman ha perso la vita insieme al suo collaboratore Elvio Masi. Qualcosa che porta il giornalista a incrociare un’altra storia, quella della Divisione. Un’organizzazione di intelligence fondata alla fine della seconda guerra mondiale dal maresciallo delle SS Karl Hass, che ha reclutato un gruppo di militari di cui fanno parte il tedesco Rudolf Baumann e l’italiano Vittorio Monterchi. Collegata alla Cia, la Divisione ha lavorato nell’ombra durante tutta l’era repubblicana contribuendo a manovrare l’opinione pubblica, indirizzandone le scelte per garantire una serie di interessi privati arrivati in Italia con il Piano Marshall. Tra noir e romanzo storico, Zona d’ombra ricostruisce la storia non ufficiale di una democrazia limitata, nella quale ogni volta che si è avvicinato un cambiamento è avvenuto qualcosa che lo ha rimandato. Una storia di spionaggio i cui protagonisti sono gruppi eversivi, uomini politici, servizi segreti, mercenari e giornalisti.
Riccardo Bruni ha scritto i romanzi «La lunga notte dell'Iguana», «Zona d'ombra», «Nessun dolore», «Il Leone e la Rosa», «La notte delle falene», «La stagione del biancospino» e la raccolta «Sette racconti».
Il suo sito è www.riccardobruni.com.
Riccardo Bruni ha scritto i romanzi «La lunga notte dell'Iguana», «Zona d'ombra», «Nessun dolore», «Il Leone e la Rosa», «La notte delle falene», «La stagione del biancospino» e la raccolta «Sette racconti».
Il suo sito è www.riccardobruni.com.